Dopo due anni di lavoro, il progetto europeo CarINg si è concluso con la conferenza finale tenutasi giovedì 30 marzo presso “Il Fuligno”, a Firenze. L’evento, a cui hanno partecipato circa 60 persone, ha avuto l’obiettivo di raccontare i risultati del progetto e i diversi punti di vista sul percorso svolto assieme ai partner e ai beneficiari. Caterina Arciprete (Project Manager di CarINg- ARCO-PIN) ha aperto l’incontro presentando l’agenda della conferenza e spiegando che il progetto è nato per far sì che ragazzi e ragazze care leavers possano essere protagonisti del proprio futuro e abbiano l’opportunità di perseguire la vita a cui danno valore. Dopo l’intervento di apertura, Serena Spinelli (Assessora Regionale alle Politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e cooperazione internazionale) ha preso la parola per portare i saluti istituzionali da parte delle Regione Toscana, sottolineando che gli obiettivi del progetto si trovano perfettamente in linea con la volontà da parte della regione di creare occasioni per migliorare l’autonomia dei giovani e le proprie possibilità di scelta, indipendentemente dal contesto di partenza da cui provengono. Hanno preso quindi la parola i ragazzi care leavers di CarINg: dopo essersi presentati ed aver raccontato brevemente il percorso svolto insieme all’interno del progetto, hanno introdotto il trailer del video documentario “Controluce” di cui sono autori e protagonisti.
Al primo tavolo di discussione hanno partecipato il capofila ARCO-PIN e i due partner Università degli Studi di Milano-Bicocca e SOS Villaggi dei Bambini. Irene Fattacciu (ARCO-PIN) ha ripercorso i principali filoni di attività del progetto e i risultati ottenuti rispetto ad ognuno. Mario Biggeri (ARCO-PIN) ha quindi parlato dei processi di empowerment che vengono sviluppati attraverso la partecipazione attiva all’interno del lavoro di ricerca e, in particolare, dell’importanza della ricerca emancipatoria quale strumento per migliorare i servizi sociali e per rendere i care leavers cittadini e cittadine capaci di esercitare cittadinanza sociale. Elisabetta Biffi (Università degli Studi di Milano-Bicocca) ha ringraziato i ragazzi care leavers per aver condiviso le proprie esperienze ed aver messo a disposizione il proprio vissuto e il proprio sapere per il lavoro di ricerca, che mira a costruire policy partecipate capaci di migliorare il sistema di tutela. Alcuni risultati di questo lavoro di ricerca sono stati poi raccontati da Alessandro Pepe (Università degli Studi di Milano-Bicocca), che ha approfondito i concetti di agency e decision-making per i care leavers rivolgendosi direttamente ai ragazzi di CarINg come principali interlocutori. Teresa Pietravalle e Gaia Borrelli (SOS Villaggi dei Bambini) hanno parlato a chiusura di questo primo tavolo di discussione spiegando le attività di formazione svolte all’interno del progetto e soffermandosi sul valore aggiunto dato dalla presenza delle co-formatrici ex care leavers durante le sessioni di formazione.
I ragazzi care leavers di CarINg hanno ripreso la parola rispondendo alla domanda “Cos’è per voi l’autonomia?”. Sono state quindi elencati aspetti pratici legati all’autonomia e, allo stesso tempo, sono state condivise riflessioni su aspetti più intangibili e non meno importanti; tra questi, si è parlato di consapevolezza di sé e delle proprie risorse, di fare pace con il proprio passato per riuscire ad andare avanti, di riuscire a farsi accompagnare, a costruire una rete per farsi aiutare e per sapere a chi rivolgersi in caso di bisogno.
A seguito del coffee break si è tenuto il secondo tavolo di discussione a cui hanno partecipato i rappresentanti dei due partner legati al sistema di tutela, ovvero il Comune di Firenze e la Società della Salute dell’Area Pratese. Sara Funaro (Assessora Educazione, welfare e immigrazione del Comune di Firenze) è stata invitata a parlare per prima in rappresentanza del Comune di Firenze. Sono stati fatti i complimenti al progetto, osservando come questo sia riuscito ad andare oltre a protocolli e procedure e a mettere al centro le persone, non soltanto nell’attivare professionalità valide ma anche nel tenere conto delle diverse necessità, aspirazioni e attitudini: è stato ribadito quindi l’impegno da parte del Comune di Firenze di continuare ad investire per creare una rete che sappia prendersi cura delle persone e offrire loro opportunità su misura per il proprio futuro. Dopo l’assessora, hanno preso la parola Claudia Magherini (P.O. Promozione Diritti e Tutela dei Minori Comune di Firenze) e Sabrina Cavini (Assistente sociale e Referente Centro Affidi Comune di Firenze), raccontando il contributo di CarINg per gli operatori dei servizi sociali, che si sono trovati a non dare più per scontato il concetto di partecipazione attiva dei ragazzi all’interno del sistema di tutela, dovendolo mettere in pratica e quindi cambiando il proprio punto di vista per lavorare insieme ai ragazzi su una progettualità condivisa. Chiara Parroni (Educatrice, Comune di Firenze) ha sottolineato che attraverso la formazione e le varie attività progettuali si è riusciti a creare un’alleanza tra i diversi operatori e i ragazzi coinvolti, costruendo un percorso con loro e non solo per loro. Eleonora Dragonetti (Vice Coordinatrice Area Tutela Minori SdS Area Pratese) ha portato i saluti della responsabile Sandra Di Rocco (P.O. Coordinatore Sociale Società della Salute Area pratese) -impossibilitata a partecipare alla conferenza- e ha espresso la volontà da parte della SdS di continuare il percorso di CarINg con i propri operatori, che per primi hanno chiesto di pianificare il proprio lavoro applicando i nuovi strumenti e le nuove conoscenze acquisite tramite il progetto. In rappresentanza degli operatori dell’Area Pratese ha parlato Giulia Braccini (Educatrice e Tutor di CarINg, SdS Area Pratese), riportando le parole chiave attorno alle quali è stato impostato il lavoro di Tutor di CarINg a stretto contatto con i ragazzi care leavers; tra queste parole, le più importanti sono state “sostegno”, “strategia partecipativa”, “rete”, “empatia”, “condivisione” e “lavoro in equipe”.
Al termine di questo secondo tavolo di discussione, i ragazzi care leavers di CarINg hanno tenuto un altro intervento intitolato “Il sistema di tutela che vorremmo”. Sono state mostrate alcune immagini-simbolo spiegando le caratteristiche del sistema di tutela che a loro avviso dovrebbero essere migliorate.